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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

lunedì 16 gennaio 2012

Siate un lume a voi stessi!

Generalmente, o siamo noi stessi un'autorità per gli altri, dicendo loro cosa fare, o cerchiamo qualcuno alla cui autorità rimetterci, che ci dica cosa fare. Non andremo in cerca di una figura autoritaria se avessimo fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di comprensione.
Trovandoci di fronte a cose spiacevoli, frustranti o problematiche, pensiamo di doverci rivolgere a un maestro o a un'autorità che ci dica cosa fare. Non c'è nessuno che possa farci vedere la nostra vita, eccetto l'unica vera autorità: l'esperienza.
Qualcuno potrebbe dire: “Sto male e non so perché. Mi occorre qualcuno che mi dica cosa fare.” Quello di cui in realtà abbiamo bisogno è di una guida che ci faccia capire come porci di fronte alla nostra vita. Abbiamo bisogno di una guida che ci faccia capire che il vero maestro è ognuno di noi, ed ogni tradizione spirituale è volta a capire chi è questo “noi”.
C'è un unico maestro: la vita. Ognuno di noi è una manifestazione della vita , la vita è una maestra severa e insieme infinitamente dolce. Ed è un'autorità presente ovunque. Non bisogna andare da nessuna parte per trovare questo maestro, non è necessaria nessuna condizione particolare.
L'insegnamento, però, non è adatto a tutti. Il più spesso ci voltiamo dall'altra parte, non vogliamo saperne. Ma la domanda da porci è: cosa vogliamo sentire? Finché non saremo pronti, il che significa finché non avremo sofferto e non saremo disposti ad imparare dalla sofferenza, rimarremo a bocca aperta aspettando che il maestro di turno ci imbocchi la verità.
Ma se la vita (il maestro) sembra solo disagio, desolazione, abbandono e depressione chi vuole davvero ascoltarla? Nessuno! Eppure se cominciamo a conoscere questo preciso momento (il vero maestro) se sono sinceramente ogni attimo della mia vita, se sono quello che penso e sento, questa esperienza diventerà il gioioso vivere.
Quando diventiamo la nostra sofferenza, non esisterà più autorità e l'attenzione ed il fare esperienza sarà l'autorità. Allora diventa chiaro cosa fare.
Resta ancora una piccola illusione con cui ci divertiamo “Da adesso sarò io la mia autorità e nessuno mi deve dire cosa devo fare...costruirò da me i miei concetti sulla vita”. E' un controsenso in cui tutti cadiamo. Se diventiamo le nostre autorità in questo senso riduttivo, ci troviamo esattamente nella stessa condizione di schiavitù, come se ci affidassimo all'autorità di un altro.
Cosa ne pensate?
Namasté

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